Epitrocleite

COS’È LA EPITROCLEITE?

Più che di tendinite si dovrebbe parlare di tendinosi, visto che l’epitrocleite o gomito del golfista è una tendinosi caratterizzata da una degenerazione angiofibroblastica dei tendini dei muscoli flessori e pronatori del polso dovuta a microtraumi ripetuti che determinano uno scompaginamento e progressiva sostituzione delle fibre elastiche che compongono il tendine con un tessuto fibroso più riccamente vascolarizzato. E’ frequente nei giocatori di golf e nelle categorie professionali che compiono ripetuti movimenti di flessione e pronazione (rotazione interna dell’ avambraccio). I soggetti maggiormente colpiti sono uomini di età compresa tra i 30 ed i 50 anni.

 
 

Sintomatologia

I sintomi dell’epitrocleite iniziano in maniera insidiosa ed aumentano progressivamente con il passare delle settimane. Si riconoscono infatti 3 stadi che vanno dalla infiammazione senza degenerazione angiofibroblastica (stadio 1) all’invasione angiofibroblastica marcata con interruzione parziale o totale delle fibre tendinee (stadio 3). La manifestazione principale è il dolore sulla superficie interna del gomito che si irradia alla mano ed è esacerbato da tutti i movimenti che coinvolgono i muscoli flessori dell’avambraccio. L’arto coinvolto è spesso quello dominante, anche se entrambi possono essere colpiti. Spesso, si associano i sintomi da compressione del nervo ulnare. Per la diagnosi è necessario eseguire test clinici specifici che possono essere affiancati da esami diagnostici, quali risonanza magnetica, ecografia e radiografie che servono a confermare il sospetto clinico ed eventualmente ad escludere altre cause di dolore mediale (interno) al gomito.Infatti tra queste sono da ricordare le sindromi da compressione nervosa del nervo ulnare (patologia che può comunque come già detto associarsi a questa tendinopatia), la lesione del nervo cutaneo mediale dell’avambraccio,la compressione delle radici nervose cervicali, l’instabilità articolare, la patologia articolare degenerativa e le lesioni del lacerto fibroso (ossia una espansione interna del tendine del muscolo bicipite brachiale).

 
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Trattamenti

 

Trattamento conservativo

L'obiettivo del trattamento mira alla risoluzione del dolore ed i farmaci utilizzati sono tendenzialmente gli antinfiammatori non steroidei. Oltre alla terapia medica, il paziente deve stare a riposo ed evitare tutte le attività motorie che potrebbero peggiorare lo stato infiammatorio già in atto. Per accelerare il processo di guarigione la crioterapia e successivamente calore locale, e l’utilizzo di tutori, aiutano ad alleviare i sintomi e ridurre l’infiammazione locale. Un’altra soluzione al problema potrebbe essere la fisioterapia mirata allo stretching ed al rafforzamento dei muscoli interessati. Se la sintomatologia persiste, è possibile effettuare un ciclo di infiltrazioni locali con corticosteroidi e negli ultimi anni nel favorire la risoluzione del quadro infiammatorio tendineo, stanno prendendo anche piede con ottimi risultati, le infiltrazioni con fattori di crescita piastrinici (PRP).

Trattamento chirurgico

Se la sintomatologia dolorosa persiste dopo aver perseguito per un periodo di 6 mesi il trattamento conservativo, vi è indicazione all’intervento chirurgico. La procedura, effettuabile a cielo aperto o in endoscopia, consiste nella rimozione del tessuto degenerato e cruentazione locale con l’obiettivo di incrementare la vascolarizzazione locale del tendine che ne favorisce la guarigione. Durante l’intervento chirurgico si può optare per l’utilizzo dei fattori di crescita piastrinici (PRP) direttamente sul tendine per favorire la guarigione. Poiché spesso è interessato il nervo ulnare, non di rado si esegue anche la decompressione e/o trasposizione di quest’ultimo. La riabilitazione post operatoria segue programmi riabilitativi diversi a seconda del tipo di intervento. In generale dopo un breve periodo di immobilizzazione in tutore, segue un periodo di ripresa graduale del movimento. Successivamente saranno eseguiti esercizi finalizzati al recupero della forza muscolare e dell’elasticità tendinea.

 

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