Morbo di Haglund

COS’È IL MORBO DI HAGLUND?

Il morbo di Haglund è una condizione patologioca idiopatica tipica dell’età evolutiva ed è l’esito del morbo di Sever-Blanke-Haglund del bambino, un osteocondrosi caratterizzata da una esostosi localizzata a livello del calcagno e più precisamente dell’apofisi posteriore del calcagno. È una patologia che nel bambino tende ad autolimitarsi e può, in alcuni casi, essere completamente asintomatica. Solitamente il dolore si accentua durante l’attività sportiva e recede con il riposo. Gli esiti del morbo di Haglund nell’adulto, solitamente si manifestano con un'alterazione del normale profilo anatomico del calcagno per la presenza di una esostosi (protuberanza ossea) che può determinare attrito con i tessuti molli circostanti e con la calzatura.

 
 

Sintomatologia

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La sintomatologia è legata principalmente ad un effetto meccanico. Infatti l’esostosi ossea entra in conflitto con il tendine d’achille che si inserisce a quel livello e con la borsa retrocalcaneare tra essi interposta. Oltre che per il conflitto tra osso e tessuti molli, il dolore è esacerbato anche dal conflitto tra osso e calzatura che induce un continuo sfregamento della zona interessata. La sintomatologia dolorosa è accentuata dall’attività sportiva e dall’utilizzo di scarpe chiuse o rigide e può essere così invalidante da limitare anche i più comuni gesti quotidiani.

 

Trattamenti

 

Trattamento conservativo

Nelle fasi iniziali della patologia, il trattamento è sempre conservativo anche se spesso i risultati sono piuttosto scadenti. L’approccio terapeutico iniziale prevede la netta riduzione dell’attività sportiva e l’utilizzo di calzature comode che non creino conflitto con l’esostosi posteriormente. Successivamente terapie fisiche quali la tecarterapia e la fisioterapia (massoterapia decontratturante ed esercizi di stretching del muscolo tricipite surale) possono essere utili ma non sempre sono risolutive.

Trattamento chirurgico

Il trattamento chirurgico ha lo scopo di eliminare l’esostosi retroachillea e quindi l’attrito tra l’osso ed il tendine d’Achille. È indicato nel paziente adulto sintomatico e prevede l’asportazione dell’esostosi. Dopo l’intervento chirurgico viene posizionato un tutore per tre settimane durante le quali non è concesso il carico. Una cauta attività sportiva può essere ripresa a due mesi dall’intervento chirurgico mentre il completo ritorno in campo non è previsto prima di quattro mesi.

 

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