Infiltrazioni di
cellule mononucleate

 
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Le cellule mononucleate circolanti nel sangue periferico o nel midollo osseo, sono cellule immunitarie (monociti e linfociti), che intervengono normalmente nei fenomeni rigenerativi e riparativi dei tessuti. Le infiltrazioni di cellule mononucleate, infatti, possono essere considerate una terapia cellulare alternativa tra il PRP ed il tessuto adiposo. La loro capacità rigenerativa è maggiore rispetto al PRP trattandosi di cellule dall’elevata plasticità come le cellule staminali mesenchimali. Inoltre non è necessaria la centrifugazione che determina stress a carico delle cellule. Queste cellule non solo riescono a differenziarsi, stimolate dall’ambiente circostante, ma si trasformano in nuovo tessuto capace di sostituire quello danneggiato attivando le cellule staminali residenti.

Le cellule mononucleate sono indicate nelle lesioni cartilaginee, nelle lesioni muscolari, negli innesti ossei, nelle cisti ossee, nelle lesioni tendinee, nell’osteonecrosi e nelle pseudoartrosi e si ottengono da un semplice prelievo di sangue periferico (tra i 60 cc ed i 120 cc) da cui è trattenuta la componente cellulare mononucleata, costituita da monociti e linfociti. I monociti per primi rispondono al danno tissutale ed iniziano il processo rigenerativo attraverso il rilascio di specifiche sostanze (chemochine, citochine, fattori di crescita) dando inizio alla guarigione del tessuto. Il sangue prelevato viene immesso nel kit procedurale sterile e monouso. Il sangue passa all’interno di un sistema dotato di un filtro che trattiene al suo interno le cellule mononucleate escludendo eritrociti (globuli rossi) e granulociti (neutrofili, eosinofili e basofili) dal potere pro-infiammatorio. Il concentrato di cellule mononucleate selezionate è caratterizzato da un’alta vitalità cellulare ed è facilmente iniettabile in sede di lesione sia durante un intervento chirurgico che in ambulatorio.

Questa procedura ha una durata di circa 20’ ed è un approccio terapeutico innovativo che sfrutta il recupero dei monociti dal potenziale rigenerativo ed anti-infiammatorio, escludendo le altre cellule del sangue pro-infiammatorie. L'infiltrazione di cellule mononucleate nel sito sofferente ha il vantaggio di favorire il rimodellamento osseo, riparare la componente strutturale tissutale, migliorare la vascolarizzazione tissutale, partecipare al rimodellamento vascolare e convertire il processo pro-infiammatorio in un processo anti-infiammatorio.